Il desiderio di una bella vacanza è inevitabile in molti periodi dell’anno. Rilassarsi in mete diverse permette di recuperare le energie e ritornare a svolgere la vita quotidiana con più forza, grinta e determinazione.
Ma se il primo giorno disponibile per partire fosse venerdì 13, che fare?
Per i più superstiziosi, sicuramente, è il segno che qualcosa dovrà andare storto ed è, quindi, un valido motivo per poter rinunciare alla partenza o ritardarla di qualche giorno.
Ma, partire di venerdì 13, porta davvero sfortuna?
Secondo la numerologia, il significato del numero 13 è legato alla rinascita, alla trasformazione, alla passione e alla motivazione.
Allora perché a questo numero, in particolare al Venerdì 13, sono legate credenze negative?
Vediamo insieme da dove nasce l’idea che questo giorno porti sfortuna.
Venerdì 13 come giorno sfortunato: le origini della credenza
I superstiziosi lo sanno bene, venerdì 13 o 17 sono i giorni più sfortunati della settimana quando accadono. Si tratta di avvenimenti che, per fortuna (secondo alcuni), avvengono raramente: uno o massimo tre volte all’anno.
Ma come mai c’è questa credenza? Questi giorni portano davvero sfortuna o è solo un’illusione che ci creiamo nella nostra mente?
L’origine di questa superstizione è molto antica e varia a seconda dei paesi, della loro cultura e della loro storia.
Per chi è cattolico, ad esempio, il principale motivo per cui questo giorno viene considerato sciagurato ha radici in avvenimenti religiosi negativi.
Venerdì è, infatti, il giorno della settimana in cui Gesù fu Crocifisso, Adamo ed Eva mangiarono il frutto proibito e avvenne il Diluvio Universale. Tutti avvenimenti significativi, ma che riguardano situazioni ostili.
Non solo, in riferimento all’Ultima Cena, il numero 13 è legato alla quantità di commensali di quella sera: 12 Apostoli più Gesù. Uno dei 13 commensali era proprio Giuda, colui che tradì Cristo dandogli un bacio e vendendolo per trenta pezzi di argento.
Non è un caso infatti che, in Italia, preparare la tavola per 13 persone sia considerato sfortunato.
Un’altra spiegazione sull’idea di sciagura del Venerdì 13, risale alla mitologia scandinava, che si è poi diffusa anche in diverse parti d’Italia. Secondo la leggenda, infatti, esistevano 12 semidei ai quali poi se ne aggiunse un tredicesimo, di nome Loki, dall’animo crudele. Da quel momento, in quei territori, il numero 13 è il numero del malaugurio.
Per chi non lo sapesse, infatti, molte compagnie aeree di quelle zone hanno eliminato il numero 13 dall’assegnazione dei posti e all’interno degli aereoporti non esiste un gate con questa numerologia.
Un’altra origine dell’associazione tra la sfortuna e il numero 13 è stata raccontata da uno storico greco, Diodoro Siculo. Secondo il suo racconto Filippo II, il re della Macedonia e padre di Alessandro Magno, venne ucciso dalla sua guardia del corpo dopo aver fatto mettere una sua statua accanto a quella delle dodici divinità dell’Olimpo. La sua morte venne quindi considerata la punizione per aver insultato, attraverso questo suo gesto gli Dei.
Venerdì 13: è davvero un giorno sfortunato?
Molti sono dell’idea che Venerdì 13 sia, davvero, un giorno sfortunato e si lasciano influenzare da questa convinzione nell’organizzazione delle proprie attività e, anche, delle proprie vacanze.
Organizzare un viaggio e partire in questa data non è una buona idea per tutti. Ma porta davvero sfiga?
In Italia, in realtà, il giorno più sfortunato della settimana non è del tutto il venerdì 13, ma piuttosto il Venerdì 17.
Il numero 17 è, infatti, considerato ancor più pericoloso del 13 e nella smorfia napoletana il 17 equivale alla disgrazia. Se si considera invece la cabala ebraica questo numero riporta alla parola “tov”, che in ebraico significa proprio “buono” o “bene”.
Credenze a parte, le idee sono varie e i giorni da evitare possono cambiare. Tocca a noi decidere se credere alle origini storiche di certe tradizioni o leggende oppure decidere di vivere indipendentemente da queste.