Convivere con un bambino autistico
Già nei primi anni di vita di un bambino sono visibili i segnali più o meno evidenti di una forma di disturbi dello spettro autistico, un insieme di varie alterazioni a livello cerebrale, che vanno a compromettere la qualità del comportamento, del linguaggio e dell’interazione sociale.
Nei casi più gravi il bambino non impara mai a parlare e se lo fa impiega molto più tempo rispetto ai suoi coetanei, spesso ripetendo con insistenza frasi stereotipate e non un linguaggio spontaneo.
Il ritardo o la totale mancanza dello sviluppo del linguaggio parlato spesso è accompagnato da una relativa mancanza di comprensione, il bambino autistico percepisce solo delle frasi con una struttura semplice, non riesce a cogliere le varie sfumature del tono o il significato di alcune parole.
Ha modalità differenti di interpretare e comprendere il mondo che lo circonda, gli stati emotivi non si manifestano affatto, anche l’espressione facciale è sempre statica, il che rende molto difficile comprendere il suo stato d’animo, l’empatia con chi lo circonda, anche con i familiari più stretti è quasi nulla.
I suoi interessi e le sue attività sono davvero poche e ripetitive, si dedica ad essi in modo quasi maniacale, seguendo costantemente una rigida routine, ogni cambiamento genera confusione, irritabilità e soprattutto rifiuto.
La convivenza non è certo semplice, qualunque cambiamento può provocare un senso di disorientamento e di ansia, deve essere fatto in maniera graduale e solo dopo averne discusso con il bambino.
Le difficoltà nel provare nuove esperienze potrebbe includere anche quella di provare cibi nuovi, infatti potrebbe desiderare lo stesso pasto ogni giorno alla stessa ora, qualora accettasse di provare qualcosa di nuovo, potrebbe trovar piacere nell’essere ricompensato con un gioco o un’attività che preferisce.
La presenza di un animale domestico potrebbe infondere calma, contribuire a ridurre lo stress ed aiutarlo a provare un nuovo gioco o un modo diverso di relazionarsi.
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